Aspettativa di vita e pensioni: novità 2026 e oltre

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Programmare l’uscita dal lavoro richiede oggi più attenzione che mai. Con l’allungamento della vita media, i continui aggiornamenti normativi e le differenze tra le varie formule pensionistiche, è facile ritrovarsi spaesati. Valutare con precisione la propria posizione contributiva e le possibili finestre di uscita è fondamentale. Se stai pianificando il tuo pensionamento, una consulenza pensionistica esperta può aiutarti a evitare errori e fare scelte su misura, garantendoti serenità e sicurezza per il futuro.

Scopri in questa guida come l’aspettativa di vita e pensioni siano strettamente legate, soprattutto in vista delle novità future.

Quanto viviamo oggi e perché conta per la pensione

Secondo le stime aggiornate al 2025, la vita media in Italia ha raggiunto circa 84,2 anni alla nascita. Chi ha 65 anni oggi può aspettarsi di vivere mediamente per altri 21 anni.

Questa aspettativa di vita ha un impatto diretto sulla pensione, in quanto determina per quanto tempo dovranno essere erogate le prestazioni.

Un aumento anche minimo dell’aspettativa di vita ha effetti concreti: si allunga il periodo in cui si percepirà la pensione e, di conseguenza, può incidere sull’importo e sulla strategia di uscita dal lavoro. Questo vale sia per la pensione pubblica che per eventuali forme integrative.

Il meccanismo di adeguamento automatico

L’età per andare in pensione non è fissa. Ogni due anni viene rivalutata in base ai dati statistici ISTAT, secondo il meccanismo di adeguamento della speranza di vita previsto dalla legge, con l’obiettivo di mantenere sostenibile il sistema previdenziale.
In pratica, se viviamo più a lungo, lavoreremo più a lungo. È una logica di equilibrio tra vita attiva e vita pensionistica, che rende l’aspettativa di vita e le pensioni due elementi inscindibili.
Di seguito una sintesi delle proiezioni:

AnnoVita media stimata (anni)Età pensione vecchiaia
202383,067 anni
202483,467 anni
202584,267 anni
202784,5+ (previsto)67 anni e 3 mesi

Dal 1° gennaio 2027, è previsto un nuovo scatto che porterà la pensione di vecchiaia da 67 anni a 67 anni e 3 mesi, secondo quanto indicato nelle proiezioni ufficiali dell’Istat e della Ragioneria dello Stato, anche se la misura non è ancora stata formalmente confermata da un decreto ministeriale.

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Perché questo impatta sulle tue scelte

Anche pochi mesi in più possono cambiare il modo in cui pianificare il tuo ritiro.

  • Se punti alla pensione di vecchiaia, dovrai tenere conto di eventuali slittamenti dovuti all’adeguamento della speranza di vita.
  • Se stai valutando formule anticipate, è utile capire quali vantaggi e limiti portano con sé rispetto a una pensione legata a un’aspettativa di vita in crescita.

Molti lavoratori si trovano nella condizione di essere prossimi al traguardo, ma non sapere esattamente quando potranno effettivamente uscire dal lavoro. Conoscere le date e i criteri aggiornati consente di agire in anticipo, evitando ritardi e sorprese.

Anticipare l’uscita: tra scelte personali e regole da conoscere

Misure come Quota 103 permettono di andare in pensione prima rispetto all’età di vecchiaia, con 62 anni di età e 41 di contributi. Tuttavia:

  • bisogna attendere una finestra di uscita (7 o 9 mesi);
  • c’è un tetto massimo mensile all’assegno (2.413,60 € lordi);
  • non è consentito cumulare redditi da lavoro.

Chi opta per questa via deve considerare che percepirà l’assegno per un periodo potenzialmente più lungo, a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita nelle pensioni. Questo può incidere sull’importo mensile e sulla sostenibilità nel tempo. Scopri qui la nostra guida completa su Quota 103 nel 2025.

La RITA: un ponte tra lavoro e pensione

La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) è una soluzione pensata per chi ha aderito a un fondo pensione e vuole uscire gradualmente dal lavoro. È possibile attivarla se:

  • hai almeno 20 anni di contributi;
  • sei iscritto a un fondo pensione complementare;
  • hai cessato l’attività lavorativa.

Non ha finestre mobili o limiti sull’importo mensile, ma richiede una pianificazione anticipata. È ideale per chi desidera gestire con flessibilità gli ultimi anni prima della pensione pubblica.

Un vantaggio della RITA è che può essere calibrata: si può scegliere l’importo mensile, la durata, e integrarla con eventuali altre entrate. Diventa quindi uno strumento versatile per chi desidera una transizione graduale fuori dal mondo del lavoro. Clicca qui per saperne di più.

Aspettativa di vita e pensione: perché pensare all’integrativa

Oggi più che mai, integrare la pensione pubblica con una complementare è una strategia intelligente.

Le prestazioni pubbliche future saranno inevitabilmente più contenute rispetto al passato, e per mantenere il proprio tenore di vita sarà necessario affiancare un secondo pilastro.

Il vantaggio dei fondi pensione è duplice:

  1. Garantiscono una rendita integrativa al momento del ritiro
  2. Permettono vantaggi fiscali durante la fase di accumulo

Contribuire anche con piccoli importi può fare la differenza nel lungo periodo.

Valutare oggi un piano di previdenza integrativa consente di affrontare con maggiore tranquillità gli anni successivi all’uscita dal lavoro, soprattutto alla luce dell’adeguamento della speranza di vita nelle pensioni future.

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5 consigli pratici per pianificare meglio

1.Controlla i tuoi contributi

Verifica che siano corretti e completi. Anche un singolo errore può influire sull’importo finale o ritardare l’uscita.

2.Tieniti aggiornato

Le normative cambiano ogni anno. Informarsi regolarmente ti permette di cogliere nuove opportunità e anticipare eventuali penalizzazioni future.

3.Valuta un fondo complementare

Può fare la differenza. Integrare la pensione pubblica con un fondo privato ti garantisce maggiore stabilità economica dopo il pensionamento.

4.Simula il calcolo pensione

Effettua un calcolo pensione con il supporto di un esperto. Le variabili sono molte e una simulazione errata può portare a scelte sbagliate.

5.Non improvvisare

Ogni decisione previdenziale ha effetto a lungo termine. Agisci con consapevolezza, pianificando per tempo ogni passaggio, anche in base alla tua situazione personale.

Uno sguardo al futuro

Il 2026 non prevede novità immediate, ma sarà un anno cruciale in vista dell’adeguamento della speranza di vita previsto per il 2027.

Inoltre, potrebbero arrivare nuove riforme o correttivi che modificheranno l’accesso o il calcolo delle prestazioni. Tenersi aggiornati è fondamentale per non farsi trovare impreparati.

Alcuni scenari in discussione riguardano:

  • una maggiore flessibilità in uscita per alcune categorie;
  • incentivi alla permanenza al lavoro dopo i 67 anni;
  • una revisione complessiva delle quote e dei requisiti per l’anticipo.

Chi ha tra i 60 e i 64 anni oggi, dovrebbe iniziare a raccogliere documenti, fare simulazioni e valutare tutte le opzioni con almeno un anno di anticipo.

La dimensione familiare della pensione

Non bisogna trascurare l’impatto della pensione anche sul proprio nucleo familiare. Chi va in pensione potrebbe diventare un punto di riferimento economico per figli, nipoti o coniuge.

Inoltre, le scelte previdenziali influenzano anche eventuali reversibilità e benefici ai superstiti.

Per questo motivo è importante valutare:

  • se attivare forme di copertura per il coniuge;
  • se prevedere una rendita certa o vitalizia;
  • come strutturare il passaggio generazionale.

Anche questi aspetti vanno affrontati con attenzione, perché il rapporto tra pensioni e aspettativa di vita riguarda non solo il singolo, ma spesso l’intero nucleo familiare.

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Pensioni e aspettativa di vita: pianifica oggi il tuo futuro

Pianificare la propria uscita dal lavoro richiede attenzione, soprattutto in un contesto in cui si vive sempre più a lungo.
Le normative cambiano spesso e non sempre è facile orientarsi tra finestre di uscita, requisiti contributivi e agevolazioni disponibili.
Se vuoi evitare errori, simulare scenari personalizzati e ottenere indicazioni concrete, affidati a una consulenza pensionistica esperta: una scelta informata oggi vale molto di più domani.
Con Mia Pensione, puoi costruire un futuro sereno, scegliere il momento migliore per smettere di lavorare e sfruttare al meglio tutte le opportunità previste dalla legge.

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