Età pensionabile

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Noemi Secci

Sul blog di MiaPensione oggi tratteremo dei requisiti anagrafici per il diritto alla pensione.

Requisito anagrafico per il diritto alla pensione: qual è, come aumenta nel tempo.

Che cosa si intende con età pensionabile? Si tratta del requisito anagrafico per accedere alla pensione: solitamente, quando si parla di età per la pensione ci si riferisce al requisito necessario per raggiungere la pensione di vecchiaia ordinaria [Art. 24 Co 6 DL 201 /2011], ad oggi pari a 67 anni.

La pensione di vecchiaia non è l’unica che preveda dei requisiti di età. Una soglia anagrafica minima è prevista anche per la pensione anticipata contributiva, pari a 64 anni, per la pensione quota 100, pari a 62 anni, per la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità, per il pensionamento per vecchiaia in regime di totalizzazione, per l’opzione donna.

Bisogna inoltre sottolineare che l’età pensionabile non rimane sempre uguale, ma viene incrementata in base agli adeguamenti alla speranza di vita media.

Come si calcola l’aspettativa di vita?

I requisiti per la pensione sono collegati alla speranza di vita media (Art. 12, Co. 12-bis, DL 78/2010), quindi assieme all’incremento dell’aspettativa di vita registrato periodicamente dall’Istat sono incrementati, di conseguenza, i requisiti (di età o contribuzione, a seconda della tipologia di trattamento) richiesti per la pensione.

Dal 2021, l’aspettativa è calcolata considerando la media del biennio immediatamente precedente, confrontata con la media del biennio ancora anteriore.

Se si dovesse riscontrare una diminuzione della speranza di vita media, il decremento verrebbe scomputato dall’incremento che sarà eventualmente verificato per il biennio successivo: non si realizza quindi un calo dell’età pensionabile, ma solo un congelamento dei requisiti. In ogni caso, l’adeguamento dell’età di pensionamento alla speranza di vita viene verificato ogni due anni.

Come aumenterà l’aspettativa di vita?

L’elevato numero di morti per la pandemia ha causato un brusco calo della speranza di vita, che si è ridotta di 1,2 anni nel 2020, attestandosi a 79,7 anni per gli uomini e 84,4 anni per le donne.

La nuova speranza di vita media bloccherà gli adeguamenti dei requisiti per la pensione, che resteranno gli attuali sino al 31 dicembre 2024. I requisiti dovrebbero poi salire di due mesi nel biennio 2025/2026.

Qual è ad oggi l’età pensionabile?

L’età pensionabile, presso le gestioni Inps, varia a seconda della tipologia di trattamento richiesto:

  • pensione di vecchiaia (per la quale sono richiesti 20 anni di contributi- 15 in caso di deroga):
    • ordinaria: 67 anni;
    • contributiva: 71 anni (ma con un minimo di 5 anni di contributi);
    • anticipata per invalidità: 56 anni per le donne, 61 per gli uomini;
    • per addetti a lavori gravosi: 66 anni e 7 mesi;
    • in regime di totalizzazione: 66 anni;
  • pensione quota 100 (che richiede 38 anni di contributi): 62 anni; la legge di Bilancio 2022 prevede la nuova pensione quota 102, per la quale è necessario maturare 38 anni di contributi e compiere 64 anni di età entro il 31 dicembre 2022;
  • opzione donna (che richiede 35 anni di contributi): 58 anni per le dipendenti, 59 per le autonome; tutti i requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2020, salvo future proroghe; in base a quanto reso attualmente noto, la legge di Bilancio 2022 dovrebbe prevedere una proroga al 31 dicembre 2021 per la maturazione dei requisiti;
  • pensione anticipata contributiva (che richiede 20 anni di contributi e un importo almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale): 64 anni;
  • pensione di anzianità per addetti a lavori usuranti e ai turni notturni (che richiede 35 anni di contributi):
    • 61 anni e 7 mesi, per addetti ai lavori usuranti e notturni con almeno 78 notti l’anno;
    • 62 anni e 7 mesi, per addetti ai lavori usuranti e notturni con almeno 78 notti l’anno, con contribuzione di lavoro autonomo;
    • 62 anni e 7 mesi, per addetti ai turni notturni con un numero di notti da 72 a 77;
    • 63 anni e 7 mesi, per addetti ai turni notturni con un numero di notti da 72 a 77, con contribuzione di lavoro autonomo;
    • 63 anni e 7 mesi, per addetti ai turni notturni con un numero di notti da 64 a 71;
    • 64 anni e 7 mesi, per addetti ai turni notturni con un numero di notti da 64 a 71, con contribuzione di lavoro autonomo.

Presso le casse professionali, l’età pensionabile dipende dal regolamento del singolo ente e dallo specifico trattamento liquidato: si va da un minimo di 57 anni presso le cd. nuove casse professionali (con almeno 40 anni di contributi, escluse Enpap ed Enpab), sino a un massimo di 75 anni presso la cassa dei notai, per coloro che hanno esercitato per almeno 20 anni la professione notarile.

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