In vista di un pensionamento anticipato, i lavoratori impiegati in aziende con un organico superiore ai 15 dipendenti possono beneficiare di una significativa opportunità offerta dall’isopensione 2024.
Questo strumento, disciplinato dall’articolo 4 della Legge Fornero del 28 giugno 2012 numero 92, consente ai lavoratori di anticipare il passaggio alla pensione rispetto a quanto previsto di norma, assicurando un adeguato sostegno finanziario da parte dell’azienda.
Le condizioni sono state delineate per permettere un trasferimento graduale verso la pensione ufficiale, allineandosi con i requisiti isopensione previsti dalla normativa vigente, come confermato dalla recente Legge di Bilancio.
Di seguito, approfondiremo le specificità di questa misura, porgendo attenzione agli impatti che derivano dal suo impiego sia per i lavoratori che per le aziende interessate.
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L’isopensione rappresenta un’affermata strategia di approccio pensionistico aziendale che ottiene un significativo rilievo nella gestione dei dipendenti in fase di prepensionamento.
Nel 2024, continua a svolgere un ruolo cruciale, in particolare per coloro che lavorano in entità con un numero di impiegati che supera la soglia dei 15.
Il meccanismo di questa strategia prevede che l’impresa, in armonia con gli accordi sindacali, si faccia carico di pagare un assegno ai propri lavoratori in esodo che, fino al raggiungimento dell’età pensionabile ufficiale, corrisponde all’importo che avrebbero percepito come pensione.
Il valore di tale assegno viene determinato seguendo un procedimento che tiene conto delle ultime retribuzioni e dei contributi versati al lavoratore durante il periodo lavorativo.
È importante sottolineare che il meccanismo dell’isopensione non comporta riduzioni o penalizzazioni rilevanti sulla futura pensione dei lavoratori e permette un passaggio fluido e sicuro.
La sostenibilità di questo strumento è assicurata dall’INPS che ne valida l’utilizzo nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge.
Rilevanti innovazioni sono state integrate dalla Legge di Bilancio 2024.
Tra esse spicca il significativo rafforzamento dell’Isopensione che vede ora un’estensione dei termini di accesso, fino alla fine del 2026, consentendo ai lavoratori di usufruire di uno scivolo pensionistico più lungo, in linea con i recenti aggiornamenti legislativi.
Di conseguenza, ora è possibile iniziare il percorso di uscita già a 60 anni e 4 mesi di età, con una prospettiva di raggiungere l’età pensionabile anche 7 anni prima del previsto.
Per attivare l’isopensione sono stati stabili criteri più stringenti.
Sono infatti necessari accordi sindacali validati dall’Inps, i quali dovranno rispettare:
Un elemento chiave di garanzia per i lavoratori è la richiesta alle aziende di presentare una fidejussione bancaria, assicurando così la copertura economica dell’iniziativa.
Questo aggiornamento normativo implica importanti riflessi sul pensionamento anticipato, riformulando i parametri per l’adesione a meccanismi come la Quota 103.
La nuova configurazione dell’Isopensione, infatti, evita combinazioni che potrebbero risultare in sovrapposizione o creare disallineamenti con le attuali possibilità pensionistiche.
Il quadro normativo, in continua evoluzione, invita dunque a un’attenta riflessione sulla gestione del proprio pensionamento anticipato. Ed è per questo che la richiesta di una consulenza pensionistica specializzata è spesso fondamentale per effettuare una pianificazione consapevole.
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Il carico finanziario inerente al pagamento dell’assegno sostitutivo della pensione e ai versamenti contributivi è interamente a carico dell’azienda che ha intrapreso la procedura di isopensione.
Un punto fondamentale risiede nella fidejussione bancaria richiesta all’azienda.
Questo strumento serve come garanzia dell’impegno finanziario assunto per:
In caso di mancato rispetto degli obblighi da parte dell’azienda, l’INPS ha la facoltà di intervenire e sollecitare il garante al pagamento delle rate non versate.
In situazioni estreme, qualora l’arco temporale di inadempienza superi i 180 giorni, l’ente previdenziale ha la possibilità di esigere la liquidazione dell’intera fidejussione bancaria. In questo modo, si salvaguardano i lavoratori da qualsiasi eventualità di insolvenza aziendale.
Di seguito, ti presentiamo un piccolo schema che riassume in ordine tutti i passaggi che ti abbiamo mostrato sopra.
| Fase | Descrizione | Ente/Soggetto Coinvolto |
| 1. Accordo di esodo | Stesura dell’accordo tra azienda e rappresentanze sindacali | Azienda e sindacati |
| 2. Autorizzazione INPS | Presentazione dell’accordo all’INPS per la validazione | INPS |
| 3. Fidejussione bancaria | Emissione della fidejussione a garanzia dell’impegno finanziario | Istituti di credito |
| 4. Pagamento | Trasferimento dell’assegno sostitutivo della pensione ai lavoratori | Azienda |
| 5. Intervento INPS in caso di insolvenza | Azione dell’INPS verso il garante per il pagamento degli arretrati | INPS e garanti finanziari |
La concezione dell’Isopensione è fortemente legata ad una doppia ottica di vantaggio:
Entrambe le parti si trovano dunque a navigare in un contesto di implicazioni finanziarie e benefici su misura, integrati all’interno delle politiche pensionistiche aziendali.
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