Pensione quota 100: bisogna richiederla entro il 31 dicembre 2021?

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Noemi Secci

Lavoro per un Comune, mi hanno detto che la domanda per la pensione Quota 100 deve essere fatta entro dicembre: è vero?

In merito alla pensione quota 100, la legge (art. 14 del DL 4/2019) prevede la cristallizzazione dei requisiti: in parole semplici, se raggiungi il diritto alla pensione Quota 100 entro il periodo di sperimentazione di questa misura, cioè entro il 31 dicembre 2021, non devi assolutamente preoccuparti. Puoi chiedere la pensione quando vuoi, in qualsiasi momento successivo.

Attenzione: la legge richiede di maturare entro il 31 dicembre 2021 solo i requisiti (38 anni di contributi e 62 anni di età), non la decorrenza del trattamento. In altri termini se, per effetto delle finestre (il periodo di attesa dalla maturazione dei requisiti per la pensione alla liquidazione del trattamento), la decorrenza della Quota 100 ricade nel 2022, hai comunque diritto al trattamento.

Quindi:

  • sì alla pensione Quota 100 nel 2022 per effetto delle finestre (pari a 3 mesi per la generalità dei lavoratori, 6 mesi per i dipendenti pubblici);
  • sì alla pensione nel 2022, o nel 2023, nel 2024, perché decidi di pensionarti più tardi rispetto alla prima decorrenza utile.

Tutto questo, grazie alla cristallizzazione dei requisiti, prevista dall’art. 14 DL 4/2019 per la quota 100 e confermata dall’Inps (circ. 10 e 11 2019).

Requisito contributivo quota 100

Fai attenzione ai 38 anni di contributi richiesti per la quota 100: di questi, almeno 35 anni devono essere “al netto” dei periodi di disoccupazione, malattia e infortunio (art.22, co.1, L. 153/1969; circ. Inps 180/2014), se sei iscritto all’Assicurazione generale obbligatoria (Inps dipendenti del settore privato) o ai fondi sostitutivi (Elettrici, Telefonici, Volo…).

Cessazione dal servizio

Fai anche attenzione a non confondere la domanda di pensione dalla domanda di cessazione dal servizio. La tua amministrazione di appartenenza potrebbe aver previsto, a questo proposito, una data limite entro la quale rassegnare le dimissioni. Se manchi questa data, devi attendere l’uscita utile successiva per pensionarti.

Ad esempio, il personale della scuola, per pensionarsi entro la finestra unica di uscita del 1° settembre, deve presentare l’istanza di cessazione dal servizio, telematicamente, entro un termine stabilito annualmente. Per la finestra del 1° settembre 2022, il termine (anticipato, rispetto alle previsioni delle annualità precedenti) è scaduto il 31 ottobre 2021. Chi ha mancato questa data per presentare cessazione dal servizio dovrà dunque restare al lavoro anche per tutto il 2022, in attesa di- si spera- centrare la data per pensionarsi il 1° settembre 2023.

E chi doveva uscire il 1° settembre 2022 per diritto alla Quota 100? Può comunque richiedere questa pensione l’anno successivo, quindi uscire con finestra del 1° settembre 2023, purché abbia maturato i requisiti previsti entro il 31 dicembre 2021.

Un conto, dunque, è la cessazione dal servizio – per la quale si devono rispettare i requisiti dell’amministrazione di appartenenza – un altro conto è la domanda di pensione quota 100: per quest’ultima, basta raggiungere i requisiti entro il 31.12.2021, poi il trattamento si può richiedere- nel rispetto delle finestre- in qualsiasi momento successivo.

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