Pensione di vecchiaia: i requisiti del 2024
La Legge di Bilancio 2024 ha confermato i requisiti per la pensione di vecchiaia in Italia. Tutti i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, devono raggiungere un requisito contributivo di almeno 20 anni e un’età minima di 67 anni.
A partire dal 1° gennaio 2024, i lavoratori appartenenti al sistema contributivo devono anche raggiungere un importo soglia pari all’Assegno Sociale INPS, fermo restando i requisiti appena citati. In questo articolo ti mostreremo in modo dettagliato tutti i requisiti richiesti nel 2024.
Quando si tratta di pianificare la propria pensione, è fondamentale avere un’idea chiara di quanto si percepirà al momento del pensionamento, ed effettuare calcoli in modo preciso può essere una sfida complessa. Per questo motivo, è consigliabile rivolgersi ad una consulenza pensionistica di esperti, in grado di fornire un calcolo pensione affidabile che tenga conto di tutte le variabili del caso specifico. Contatta Mia Pensione: con l’assistenza dei nostri consulenti, sarà possibile pianificare al meglio il proprio futuro finanziario e godersi una meritata pensione senza preoccupazioni.
Pensione di vecchiaia: a chi spetta nel 2024
L’età prevista dalla legge per la pensione di anzianità nel 2024 è di 67 anni per tutte le categorie di lavoratori.
Questo requisito anagrafico è stato confermato fino al 2026, con un aumento progressivo previsto in base alla speranza di vita. Tuttavia, è importante sottolineare che è necessario avere un requisito contributivo di almeno 20 anni.
Per raggiungere questo requisito contributivo, sono validi:
- Contributi lavorativi: i contributi versati durante l’attività lavorativa costituiscono la base principale per il calcolo del requisito contributivo.
- Riscatti per laurea: è possibile considerare i periodi di studio universitario attraverso questa specifica opzione.
- Accrediti gratuiti: alcuni periodi di servizio militare e di disoccupazione possono essere accreditati gratuitamente ai fini del calcolo dei contributi.
- Contribuzione figurativa: i periodi in cui non si è lavorato ma si è comunque versato il contributo previdenziale per motivi come malattia, infortunio, o altre situazioni previste dalla legge. Clicca qui per scoprirne di più.
- Totalizzazione gratuita di periodi di lavoro all’estero: in alcuni casi, i periodi di lavoro all’estero possono essere totalizzati gratuitamente per raggiungere il requisito contributivo.
Alcune categorie di lavoratori possono accedere alla pensione di vecchiaia con soli 15 anni di contributi, secondo la Legge Amato. Queste categorie potrebbero includere persone con lavori precari e frastagliati, ma è necessario verificare la normativa specifica per dettagli aggiornati e precisi.
L’adeguamento alla speranza di vita: come funziona
Il meccanismo di adeguamento alla speranza di vita è stato introdotto per la pensione di vecchiaia a partire dalla riforma Monti-Fornero del 2011.
Questo meccanismo prevede che l’età pensionabile venga spostata in avanti in base ai dati demografici rilevati dall’ISTAT. Gli adeguamenti avvengono ogni due anni e possono essere fino a 3 mesi, con la possibilità di recuperare eventuali misure eccedenti negli adeguamenti successivi.
Inoltre, sono previste delle deroghe per alcune categorie di lavoratori che svolgono mansioni lavorative usuranti o gravose per almeno 6 anni negli ultimi 7. Clicca qui per saperne di più.
Pensione anticipata ordinaria, contributiva, e altre modalità di pensionamento anticipato
Oltre alla pensione di vecchiaia, esistono diverse modalità di pensionamento anticipato in Italia.
La pensione anticipata ordinaria può essere richiesta a qualsiasi età, ma richiede un requisito contributivo di almeno 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di almeno 41 anni e 10 mesi per le donne.
La pensione anticipata contributiva, introdotta con la Legge di Bilancio 2024, può essere ottenuta a partire dai 64 anni di età e con almeno 20 anni di contributi versati, a fronte del rispetto di alcune soglie minime di pensione.
Altre modalità di pensionamento anticipato includono l’APE sociale, l’Isopensione, l’Opzione Donna e la Quota 103. Ognuna di queste modalità ha requisiti specifici, come ad esempio un’età minima e un importo minimo di assegno.
Come si calcola la pensione di vecchiaia
Per calcolare l’importo dell’assegno di pensione di vecchiaia in Italia, è importante conoscere le modalità specifiche.
Pensione di vecchiaia ordinaria
Per la pensione di vecchiaia ordinaria nel sistema retributivo o misto, l’importo viene calcolato prendendo in considerazione due fattori principali: la retribuzione media in un arco variabile di tempo ed il montante contributivo versato dal 1996 o dal 2012 in avanti. Questi dati vengono utilizzati per determinare l’importo mensile dell’assegno di pensione di vecchiaia.
Fattore | Descrizione |
Retribuzione media | Viene calcolata la media delle retribuzioni percepita in un periodo specifico di tempo, in relazione alla Quota di pensione che sia andrà a calcolare e al Fondo che dovrà liquidare il trattamento, così come al sistema di calcolo adottato. |
Montante Contributivo | In relazione alla somma dei contributi versati e all’età di pensionamento, viene stabilito l’importo della quota contributiva di pensione. |
Pensione di vecchiaia contributiva
Per la pensione di vecchiaia contributiva, l’importo viene calcolato considerando il montante contributivo accumulato durante la carriera lavorativa ed il coefficiente anagrafico di pensionamento. Il montante contributivo tiene conto di tutti i contributi versati nel corso degli anni.
Fattore | Descrizione |
Montante contributivo | Viene considerato l’ammontare delle contribuzioni versate nel corso della carriera lavorativa. |
Coefficiente anagrafico | Viene stabilita una percentuale, in base all’età anagrafica di pensionamento, che andrà a valorizzare il montante contributivo |
Cumulabilità pensioni e nuovi limiti reddituali
Nel 2024 è possibile cumulare diverse pensioni, ma è importante considerare i nuovi limiti reddituali vigenti.
Ad esempio, un individuo potrebbe percepire una pensione di vecchiaia e una pensione di reversibilità in caso di decesso del coniuge. Questa pratica è consentita, ma è soggetta a restrizioni e limiti imposti dalla legge.
I nuovi limiti reddituali stabiliscono l’importo massimo di reddito che un pensionato può guadagnare da altre fonti (come lavoro dipendente o autonomo) senza che ciò influisca sulla sua pensione. Questi limiti possono variare a seconda del tipo di pensione e della legislazione vigente.
Per esempio, se un individuo riceve una pensione di vecchiaia e decide di continuare a lavorare, potrebbe essere soggetto a determinati limiti reddituali al di sopra dei quali la sua pensione potrebbe essere ridotta o sospesa.
Per avere una panoramica completa e dettagliata sulla cumulabilità delle pensioni e sui nuovi limiti reddituali, è consigliabile richiedere una consulenza pensionistica a esperti qualificati.
Contatta Mia Pensione per ricevere tutte le informazioni necessarie: i nostri esperti, analizzando il caso specifico, ti offriranno un quadro chiaro sulle regole e le restrizioni applicabili.
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